Il Gruppo micologico Parmense “ G.Passerini”
L’amore per i funghi è sempre esistito da noi; in particolare nelle zone di montagna dove questo amore si rafforza per l’ovvio addentellato dell’interesse economico. Per superare questo interesse in funzione di una ricerca dilettantistica e amatoriale occorreva far appello ad una categoria di persone naturalmente portate verso un ambiente agricolo-forestale, come reazione ad una vita cittadina imperniata su un lavoro intellettuale e sedentario.
Fu così che nacque l’idea di creare un Gruppo micologico a similitudine di quanto già esisteva in altre province. Nel 1976 la prima scintilla innescò il fuoco della micologia a Parma.
Il Club Alpino italiano (C.A.I.) un’associazione emerita ed organizzata che spesso unisce manifestazioni collaterali alla sua attività principale, pubblicò, nel settembre di quell’anno, sul quotidiano la “Gazzetta di Parma”, un trafiletto dove si invitava la cittadinanza alla visita di una Mostra Micologica. L’articolo annunciava la possibile creazione di un Gruppo Micologico previa adesione con relativo versamento di una quota che sarebbe stata, eventualmente, restituita in caso di fallimento dell’iniziativa. Aderirono al progetto una trentina di persone e prese corpo la realizzazione di un Gruppo micologico.
Con una successiva comunicazione del C.A.I. venne indetta una riunione preliminare, condotta dal prof. Angelo De Marchi noto geologo e naturalista, ideatore ed entusiasta coordinatore dell’iniziativa. Ma da questo primo incontro sorse, nella maggioranza dei presenti, un dubbio: perché doversi iscrivere al C.A.I. per poter praticare un hobby che nulla aveva a che fare con l’alpinismo? A questa riunione informale intervenne anche il dr. Renzo Catelli, dirigente dell’Università degli studi di Parma, che aveva allestito, con l’ausilio di un sicuro conoscitore di funghi quale Alfredo Noaro, una esposizione micologica nei locali del CRAL universitario. Catelli propose con convinzione la creazione di un gruppo autonomo con uno statuto e l’assemblea accettò a maggioranza di costituire un comitato promotore per decidere se aderire, come componente naturalistica, al C.A.I. oppure creare il gruppo autonomo. La riunione, come evidenziano i documenti dell’epoca, si tenne il 14 Ottobre 1976 e, dopo una accesa discussione caratterizzata dal fervore autonomista del dr. Catelli e del sig. Noaro, si decise di dar vita al Gruppo Micologico Parmense, svincolato da qualsiasi associazione.
Il 26 Novembre, nei locali del CRAL Università di Parma in P.le Bertozzi e sede pro tempore della nascente associazione, si ufficializzava la costituzione del Gruppo e , alla presenza di 25 soci su 35 preiscritti, si eleggevano a scrutinio segreto i 9 componenti del Consiglio Direttivo; fra questi fu eletto presidente il dr. Renzo Catelli.
Il piccolo nucleo propulsore, sotto lo spirito del primo presidente, fece miracoli: non aumentò soltanto l’entusiasmo ma anche il numero dei soci. Nel 1977 ad un anno dalla fondazione il Gruppo supera i 50 soci e organizza la prima escursione micologico: a Vallombrosa, il famoso arboreto della Abbazia benedettina in Toscana.
Presso la sede provvisoria del CRAL universitario di P.le Bertozzi si tennero i primi corsi per i soci, qui i primi controlli per i funghi raccolti dalla popolazione, qui la prima mostra. L’entusiasmo cresceva e con esso il desiderio di spingersi verso traguardi sempre più prestigiosi. Certi funghi, con la loro velenosità, hanno sempre aumentato il fascino della ricerca e uno stimolo verso una maggiore conoscenza, come mezzo di difesa. In quel periodo, fervido di iniziative, il fiore all’occhiello fu l’organizzazione di un viaggio a Praga per incontrare uno dei micologi più conosciuti a livello internazionale: il medico cecoslovacco prof. J.Kubicka uno studioso che per primo aveva trattato innovativamente l’avvelenamento da Amanita phalloides, attraverso somministrazione massiccia di acido tioctico. L’incontro fu emozionante anche perché in quel periodo i contatti con l’Est europeo erano difficili per non dire impossibili. La nostra delegazione tornò recando testi micologici pubblicati all’Est e un’ampia relazione sulla cura consigliata da Kubicka per l’avvelenamento da Amanita phalloides di cui fu fatta una traduzione a cura del Gruppo e inviata alla nostra autorità sanitaria.
Sempre nel 1977 sorse l’esigenza, per non rimanere isolati, di unirsi ad una associazione a carattere nazionale. L’Unione Micologica Italiana (U.M.I.) con sede a Bologna presso l’Università sembrò la più idonea. Nostri delegati presero contatti con il presidente prof. Gilberto Govi che propose di organizzare a Parma il “ 3° Convegno Nazionale di Micologia” dell’ U.M.I.; quale migliore occasione per vedere all’opera il fior fiore dei micologi italiani e gettare le basi per una fattiva collaborazione? Il presidente dr. Catelli, con l’apporto di molti soci, si adoperò presso l’Università di Parma per reperire la disponibilità logistica e finanziaria necessaria ad una manifestazione così importante.
L’impresa, perché per il Gruppo fu veramente tale, fu portata a compimento con una perfetta organizzazione che prevedeva anche l’uso della prestigiosa Aula Magna della facoltà di Economia e Commercio del nostro Ateneo; non mancarono uscite micologiche guidate per l’esplorazione dei nostri territori montani.
La perfetta riuscita del Convegno fu però utilizzata dall’U.M.I. per esaltare il proprio prestigio, mentre il Gruppo Micologico Parmense rimase completamente ignorato anche dalla TV nazionale che riportò l’evento. Visto il trattamento avuto, all’adesione all’U.M.I. non si pensò più; anche per un nuovo evento: la comparsa sulla scena micologica parmense del dr. Giacomo Lazzari. La fortuna volle, per il Gruppo, che il dr. Lazzari, in quel periodo novello pensionato, si stabilisse a Parma dove era nata la sua consorte e che il convegno U.M.I. lo avesse portato a noi. Lazzari era da tempo legato al Gruppo Micologico Bresadola di Trento; faceva parte del Consiglio direttivo e aveva l’incarico di docente ai corsi nazionali di micologia per Ispettori Sanitari che si tenevano annualmente a Trento, dove operava e viveva un’altra figura fondamentale della micologia italiana: l’ing. Bruno Cetto direttore del bollettino del Gruppo e responsabile dei corsi. Fu un salto di qualità per il Gruppo Micologico Parmense: poter contare sulla collaborazione di Lazzari e aderire, come sezione satellite, al Gruppo Micologico Bresadola di Trento. Da questo momento il Gruppo ebbe nel dr. Lazzari un propulsore fondamentale. Per sua iniziativa si costituì anche una sezione di studio e la collaborazione con la sede di Trento si fece sempre più viva, nostri soci frequentavano i comitati scientifici annuali da cui contatti con gruppi di tutta Italia, mentre a Borgo Val di Taro nasceva, anche con il nostro apporto, il Centro Studi per la Flora Mediterranea che a sua volta doveva richiamare in provincia naturalisti esteri.
Nel 1981 con una semplice cerimonia che coinvolse anche la facoltà di Scienze Naturali dell’Università di Parma, si decise di intitolare il Gruppo Parmense a Giovanni Passerini, medico e botanico e direttore dell’Orto Botanico di Parma dal 1845 al 1891. Quindi è del 1981 la denominazione : Gruppo Micologico Parmense “Giovanni Passerini”. Sempre in quell’anno furono chiamati a far parte del Consiglio direttivo nazionale a Trento due nostri soci: dr. Renzo Catelli e Marzio Borelli. Nel 1982 al dr. Catelli subentrava alla presidenza il prof.. Luigi Zannoni. Dopo molti traslochi, si giunse alla sede attuale presso il Centro Civico Argonne. Sotto la presidenza Zannoni nel 1987 ci fu affidato l’incarico, dalla sede di Trento, di organizzare il XXII Comitato Scientifico Nazionale che si tenne nella località montana di Tarsogno, dal 1° al 4 ottobre. Convennero a Tarsogno oltre 100 micologi fra cui 2 stranieri: il prof. Rimoèzi di Budapest e il dr. R.Pöeder di Innsbruk. Fu un successo strepitoso a cui collaborarono con vivo entusiasmo tutti i soci per guidare gli ospiti nella ricerca sulle nostre splendide montagne. In quegli anni Roberto Verdelli, consigliere, inizia la pubblicazione di un periodico per i soci denominato: Parma Micologica. Nel 1991 Marzio Borelli subentra al prof. Zannoni alla presidenza del Gruppo. Nell’ambito della XIX Mostra Micologica, con il valido aiuto del Museo di Storia Naturale, si organizza un convegno per commemorare il prof. Giovanni Passerini el centenario della morte. Il Museo di Storia Naturale pubblica un volume con gli atti del convegno e insieme una illustrazione della personalità poliedrica dello scienziato Passerini botanico e zoologo. Poco tempo dopo (dic.93) purtroppo ci lascia il dr. Giacomo Lazzari: il nostro socio migliore e il motore delle nostre attività. Poi sul Gruppo e sui soci franò la legge 353/93 (che lascia ai Comuni ampia facoltà di gestire il proprio territorio) e fu tutto un altro mondo! Inoltre le U.S.L. assunsero in proprio il controllo funghi togliendo quindi al Gruppo Passerini questo servizio per il pubblico ed anche la consulenza la Pronto Soccorso dell’Ospedale per le intossicazioni da funghi. Da qui una cura maggiore per le mostre micologiche con tanto successo. Nel 1996 è presidente Roberto Verdelli che, quale consigliere comunale, interessa al Gruppo il Comune di Parma. Inizia anche la collaborazione con il Parco del Taro, con i “Boschi di Carrega” e, soprattutto, con la Provincia con cui si intende approntare un programma impegnativo nell’ambito della ricerca scientifica in campo micoloigico: si vorrebbe intraprendere un Censimento dei macromiceti della Provincia di Parma.
Sarebbe questo il primo lavoro di elencazione della Flora fungina del parmense dopo: “I funghi parmesi” pubblicati dal prof. Giovanni Passerini fra il 1867 e il 1881 su diversi periodici scientifici italiani e due contributi del Gruppo: uno dedicato al Parco dei Boschi di Carrega (Lazzari, Sacconi, Noaro) e uno al Parco Ducale di Parma (Lazzari, Barciri, Borelli) entrambi pubblicati nel 1979. La nostra attività si completa con l’impegno di portare nelle scuole dell’abbligo le nozioni fondamentali della Micologia e con il Corso di riconoscimento funghi annuale che ci impegna per 5 mesi, tutti i lunedì, nel salone del Centro Argonne. Corso micologico a parte la nostra presenza al Centro Argonne è assicurata per la cittadinanza tutti i lunedì dell’anno.